Tutto ha inizio da una citazione...storie!

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Sekixx92
CAT_IMG Posted on 1/7/2010, 17:07




Qui potrete postare le storie per il contest, precedute da apposita targhetta :) .
Buon lavoro!
P.S. Se avete domande da fare, dubbi o incertezze, scrivete qui---->Tutto ha inizio da una citazione...
 
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sweet poison
CAT_IMG Posted on 17/11/2010, 10:49




Nome utente: Sweet Poison
Forum di provenienza: Gli Incantastorie
Titolo storia: Delitto d'amore
Genere: Drammatico
Rating: Verde
Citazione scelta: "A volte, quello che è legale non è onesto e quello che è onesto non è legale". ( Giulia Carcasi, Io sono di legno )
Storia:

DELITTO D’AMORE

- Mi dispiace, Sandra.-
Sandra chiuse gli occhi e strinse le mani una nell’altra – Io volevo solo una famiglia.-
Il poliziotto annuì, come se capisse. Ma non capiva affatto. Lui aveva due bambini, una moglie che amava. Sandra li aveva anche conosciuti e li invidiava. Li invidiava da morire.
Massimo poggiò una mano sul suo ginocchio. Guardò la mano di suo marito.
Lei non amava affatto quell’uomo. Lo aveva amato, ma adesso non più. C’era solo una ragione per cui ancora non l’aveva lasciato.
Sandra voleva un bambino, era la cosa che più voleva al mondo. Voleva poter sentire la vita dentro di se, un piccolo cuore battere a ritmo con il suo. Voleva poter dire “questo è mio figlio”. Voleva poterlo accompagnare al suo primo giorno di scuola, consolarlo quando si sarebbe sbucciato un ginocchio, aiutarlo in matematica, dargli un bacio prima dell’esame di maturità, essere gelosa della sua fidanzata, piangere al suo matrimonio.
E aveva avuto tutto questo per tre mesi.
Ma cos’erano tre mesi in una vita intera?
Un istante. Un istante di infinita felicità. Ma pur sempre solo un attimo che sparisce, si dissolve con il passare del tempo.
- Noi abbiamo fatto di tutto per adottare un bambino, Pietro.-
Massimo era così freddo, Sandra lo odiava in quei momenti, quando a parlare era solo il suo cervello. Lui non capiva niente.
- Lo so, Massimo. Ma pagare per avere un bambino è illegale.-
Massimo annuì stringendo la sua mano. Sandra la lasciò e resistette dall’alzarsi e uscire dalla stanza.
- Lui è mio figlio. Io non voglio lasciarlo. Non mi interessa che sia illegale.-
Il poliziotto prese la sua mano al di là della scrivania – Lo so, Sandra. Ma a volte, quello che è legale non è onesto e quello che è onesto non è legale.-
Sembrava che gli dispiacesse.
Ma Sandra lo sapeva bene, l’aveva provato sulla sua pelle, sulle sue ovaie e sul suo utero. A nessuno dispiace davvero.
I medici dicevano “ Lei è sterile, mi dispiace”, ma in realtà non importava loro.
Lo dicevano i parenti, gli amici, i conoscenti, i colleghi, suo marito. Ma a nessuno importava davvero: perché è così che gira il mondo. Se non si soffre davvero, non si può capire la sofferenza degli altri.
E Sandra era sola nel suo dolore. Dolore fisico, come una lama che le veniva conficcata nel cuore insistentemente e con perizia per procurarle fitte insopportabili, mortali.
“ Potrei fuggire, portare lui con me e abbandonare tutto. Vivremo del nostro legame, fuggendo dalle convenzioni che non ci lasciano vivere quello che vogliamo.”
Una scarica di adrenalina mista ad eccitazione attraversò Sandra.
Ma si riscosse subito. La sua vita non era un film a lieto fine.
La sua non era neanche una vita. Non senza suo figlio.
- Il bambino verrà riportato in Brasile.-
Continuavano, ancora e ancora a buttare sale sulle sue ferite, per umiliarla, torturarla.
- Ho pensato di avvertirvi prima, in nome della nostra amicizia. Presto verranno ad arrestarvi.-
Massimo annuì di nuovo. – Grazie.- disse riconoscente.
Riconoscente?
Sandra lo odiò davvero in quel momento, come non aveva mai fatto. Ma restò zitta ad accettare il suo destino, non disse una parola, perché ormai non c’era più nulla da fare. Voleva solo scomparire. Voleva rinascere in un mondo dove non esistesse “legale” o “giusto” o “sbagliato”. Un posto riservato alle persone come lei, che avevano a cuore solo la felicità. Quel concetto di felicità che trascende da tutto il resto. In quel posto “felicità” non è solo una parola e non riguarda solo “me” e “io”: riguarda tutti.
In quel posto tutti avrebbero sempre pensato “ Questo porterà la felicità di tutti. Non solo la mia.”
Già, ma Sandra viveva nel mondo reale, dove “ quello che è legale non è onesto e quello che è onesto non è legale”.


 
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Snowhite92
CAT_IMG Posted on 18/11/2010, 16:39




Nome utente: Snowhite92
Forum di provenienza: Incantastorie
Titolo storia: Mik
Genere: Drammatico
Rating: Giallo
Citazione scelta: Qui la voluttà e la morte si mirarono; e i loro due volti fecero un volto solo. (Da “Le vergini delle rocce”, D’Annunzio)
Commento dell’autrice: Ci sono altre citazioni tratte da: Il piacere di D’Annunzio e dai Frammenti di Saffo.


MIK

Il mondo crolla.
Sotto al sarcasmo beffardo del dio, seppure vi è un dio, lassù, da qualche parte, occultato tra i meandri della sua imperscrutabile essenza.
E sotto un cielo sanguigno incrinato da lampi intricati, l’oscurità del cosmo si riflette negli sguardi… vacui, cupi e implacabili. Il vento soffia con crudele indolenza, ricolmo d’amarezza. E questo vuoto, nel petto che si dissangua lentamente, e questo senso di solitudine, qui nel mio cuore, di rimpianto, di ineluttabile colpevolezza…
Cascate di sangue si riversano nella nuda terra, voluttuosa e fertile, feconda di turpi creature… Conato di ribrezzo! Ira folle! Stomachevole odio! Abominio irreparabile!
Oh, le grida che echeggiano nella mia testa!
Dio! Non puoi farci questo! Sei ci sei, fa’ qualcosa! Getta un’ancora! Getta un‘ancora!

Grido di terrore, di follia, di vendetta. E lingue di fiamma mi avvolgono per strangolarmi…
No! Abbi pietà degli innocenti! Risparmiaci! Risparmiaci…

Nulla ha più senso. Tutto è perduto. Il mondo crolla sotto la veemenza dell’Inevitabile.
<< Mik! >>
Oblio. Torpore. Vuoto.
Un abisso si spalanca per divorare l’universo. Tutto cade e sfiorisce.
Sono tutti morti. Disfatti, sepolti, trafitti.
Cos’è questo? Cosa succede? Perché?
È mia la colpa. È soltanto mia.
Dov’è una lama? Datemi un pugnale! Voglio lacerarmi le viscere che bruciano avvelenate, strapparmi la carne già arsa dal fuoco, violare la mia anima corrotta dall’empietà!
Voglio morire! Voglio morire! Voglio vivere! Voglio cancellare tutto!
Non so, non so quello che voglio, lasciatemi morire in pace! Voglio solo dormire…
<< Svegliati! >>
No! Lasciami, lasciami! Non mi toccare…
<< Mik, svegliati! Sono io… >>
Chi? La Morte? Prendimi allora! Prendimi fra le tue braccia, Thanatos! E uniamoci nell’indissolubile vincolo dell’Eternità! Per sempre, io e te, ad amarci tra le mura incrollabili dell’Averno!
<< E’ solo un incubo! >>
Sì, è vero! Un maledetto incubo fatto di urla e distruzione. Idillio del Caos!
<< Mik? Mik…non piangere! >>
Ah! Sorte sorniona e perversa! Lasciami soccombere nel mio dolore…
<< Non piangere, Mik! È solo un brutto sogno… Svegliati, su, dai! >>
Taci! Taci! TACI! Voce Melodiosa Dell’Inganno, taci!
<< Stai delirando… >>
Mi sento morire. Ecco il fatale Sonno Di Tenebra.
<< Credo tu abbia la febbre… >>
Sei tu che detergi le mie membra esauste, Creatura D’Ombra? Ma io sto morendo: non c’è più nulla che tu possa fare.
<< Non agitarti… >>
Sei ancora qui? Chi sei, Creatura? Ti conosco?
<< Respira più lentamente…hai l’affanno… >>
La tua voce, la tua voce piccola e luminosa… Non è la prima volta che la sento vibrare… Ci siamo già incontrati in sogno? In un sogno fatto mille anni fa?
<< Ci sono qui io, Mik >>
Conosci il mio nome, Creatura Di Luce?
<< Presto starai meglio… >>
Dolce, impalpabile, tiepida voce… Ti prego, veglia su di me, stanotte. Sii la mia fiaccola nel buio, la mia oasi, il mio rifugio! Finché non esesalerò il mio ultimo respiro.
<< E adesso dormi >>

***



Il mondo crolla.
Ed io so perché.
Perché il Fato trionfa, mentre Dike soccombe. Inerte, sotto i suoi colpi mortali e avvinghiata tra le sue feroci spire.
Misera Dike, che mi sei così cara…
No. Stavolta hai perso. E io piango lacrime amare per questo lutto interiore.
Eros mi schernisce: << Come ti senti? Come ti senti? >>
Sghignazza, l’amorino alato, col visino infantile deformato da un riso perverso.
Mi alzo all’improvviso, con le mani tra i capelli e gli occhi ancora lucidi.
Grido: << Insomma, cosa vuoi da me? >>
Le mie tempie pulsano d’ira, il mio respiro è mozzo.
Lui invece è fresco e allegro, svolazza cantando motivetti sconosciuti e melensi.
Ridacchia: << Ammettilo, Mik, tu la ami! Tu ami la tua soave Cretura Della Luce! Ammettilo! Ammettilo! Ammettilo! >>
Il cuore mi si ferma più del dovuto.
<< No! Io non l’amo! Non è vero! Io non l’amo! >> boccheggio, cercando di mettere tutto il mio disprezzo in quelle parole, ma ne esce soltanto disperazione e dolore.
Eros mi gira intorno saltellando.
Canta: << Tu stai mentendo, tu stai mentendo, tu stai mentendo… >>
<< NO! >> mi sgolo, << No, no e poi no! >>
Ma non sono abbastanza convincente.
Lui ha ragione.
Si ferma, come preso da un improvviso pensiero; mi guarda intensamente.
Dichiara, quasi sottovoce: << Tu l’ami >>
Silenzio.
Le mie labbra mormorano: << Sì >>
Sì, dannazione! Sì che l’amo! Certo che si! Dio santo, io…io…
Potrei respirare senz’aria! Dissetarmi senz’acqua! Nutrirmi senza cibo! Nascere senza concepimento! Vivere senza grazia…! Eppure… morire senza di lei!
Oh, dio! È tale la mia maledizione!
<< Invano! Invano! Nessuna cosa mi calma; nessuna cosa mi dà un’ora, un minuto, un attimo di oblio; nessuna cosa mai mi guarirà; nessun sogno della mia mente cancellerà il sogno del mio cuore. Invano! La mia angoscia è mortale. Io sento che il mio male è incurabile; il cuore mi duole come se proprio me l’avessero stretto, me l’avessero premuto, me l’avessero guasto per sempre; il dolore morale è così intenso che si cangia in dolore fisico, in uno spasimo atroce, insostenibile … io sono in preda a una specie di follia; e non posso vincermi, non posso contenermi, non posso riprendere la mia ragione; non posso, non posso. Questo è dunque l’amore? >>
Sono folle!
L’amorino ride sguaiatamente:
<< Che fai, ti metti a citare adesso? >>
Percepisco il suo godimento.
Stille di fuoco accecano le mie pupille… Oh, fosse solo il delirio di un sogno!
E tu, Eros…
<< TU! Tu, Eros! Sei contento, infida iena di odiosità? Stai sghignazzando, cane, della tua opera? Della mia rovina? Perché questa condanna, quest’inferno? Cosa è meritevole di tal supplizio? Posa via arco e frecce, abili tuoi strumenti di tortura, e tornatene lassù, fra gli dei immortali! >>
Ansimo, in un bagno di sudore.
<< Non puoi minacciare un dio, Mik… >> mi rimbrotta il bimbetto alato con aria falsamente amichevole, negando altezzosamente con l’indice. Poi svolazza accanto al mio orecchio:
<< Sei in mio potere, adesso… >> e ride.
Non posso contraddirlo. Non ho argomenti. Non ne ho la forza.
Ha ragione, ha ragione. Io l’amo, io l’amo! Oh, quella Creatura…
In una gabbia di silenzio, il mio cuore canta e sanguina…
Eros, croce sublime e dolce corona di spine, perché sei il mio tiranno?
Amore sconquassa tutto ciò che in me è certezza.

***



Il mondo crolla. Silenziosamente.
Oh, perché Morte non mi trova e Amor m’inganna?
Sublime Creatura… io ti appartengo.
Nell’attimo in cui i nostri sguardi s’incrociarono per la prima volta, le nostre anime si specchiarono l’una nell’altra, in un tenebroso bagliore di consapevolezza e di sorpresa che sconvolse la mia mente intorpidita come se un lampo improvviso l’avesse svegliata di soprassalto, dopo il sonno di una vita…
Fu da allora che aprii gli occhi per la prima volta…
Tutte le ombre sfumarono nel nulla e divennero impalpabile polvere di luce.
Oh, Creatura! Quanti infernali giorni ho trascorso nella vanità di questo amore!
Oramai sempre e ovunque i miei occhi s’ingannano di scorgere la tua leggiadra figura… Fuggevole maestoso folle miraggio!
Ebbene, io anelo all’Impossibile.
<< Perché non le dici quello che provi? >> Eros mi pungola fingendo noncuranza.
<< Sei pazzo? >> inorridisco. Rido. << Sei pazzo >>
<< Lei ti capirebbe >> insiste.
Lo guardo, con occhi interdetti. Scuoto il capo:
<< No, mai. Non glielo dirò mai. Giuro che…>>
<< Non giurare, Mik >> mi interrompe il cherubino, << non giocare col fuoco… Io aspetto l’ora suprema. Sento che verrà, poiché la forza dell’amore è invincibile. E sparirà in voi ogni timore, ogni terrore; e la comunione dei corpi vi sembrerà pura come la comunione delle anime, poiché sono egualmente pure tutte le fiamme… >>
<< Oh, taci! >>
Eros ride di gusto.
<< Guarda che hai cominciato tu! >>
Mi siedo a terra e mi prendo la testa fra le mani.
<< Anche se lei potesse capirmi, non posso sperare di suscitare in lei nient’altro che pietà. Non potrebbe mai amarmi >>
Alzo lo sguardo su Eros, che ora mi ascolta con interesse.
<< Eppure… >> proseguo con un amaro sorriso, << mi toglierei, sento, dal cuore questo peso enorme, mi toglierei dalla gola questo nodo che mi soffoca, se ora, nella notte, nel silenzio, con tutte le forze dell’anima io mi mettessi a gridare che l’amo, che l’amo, che l’amo >>

***



Il mondo crolla.
Oh, fermatelo! Nemesi, implacabile devastatrice, arresta la tua corsa! Trattieni le briglie dell’apocalisse! Non annientarmi, non travolgermi! Pietà! Pietà!
Ho le labbra esangui e riarse; un’aria gelida mi penetra nella gola; mille spilli tormentano le mie carni… Oh, io muoio! Muoio!
<< Non agitarti così… >>
Chi sei? Ancora tu, Eros traditore? Crudele barbaro tiranno del cuore? Odio, sì, io odio sin nell‘anima i tuoi fatali dardi, il tuo magistrale gioco di perversione! E pur strappandomi via il tuo strale dal petto le mie vene e la mia persona tutta sono oramai contaminate dal tuo veleno!
<< Mik, cerca di calmarti! >>
Ma tu non sei quel diabolico infante!
<< Ci sono qui io con te, Mik… >>
Tu sei… sei…
<< Sono io, Mik, sono Elettra… >>
Elettra!
…un fuoco sottile affiora rapido alla pelle, e ho buio negli occhi e il rombo del sangue alle orecchie…
La mia Creatura Di Luce! La mia Vita! Il mio Amore! Oh… maledizione!
…squassa Eros l’animo mio… Eros che scioglie le membra mi scuote…
È lei, è lei che mi accarezza la fronte, che mi bacia le tempie, che mi culla come fossi lattante in fasce!
…sei giunta, ti bramavo, hai dato ristoro alla mia anima bruciante di desiderio…
Oh, io t’amo, Creatura!
<< Cerca di dormire ancora un po’… >>

***



Il mondo crolla.
Precipito! La bocca del Caos è spalancata… mi conduce fin nell’Ade!
<< Non sprecare le lacrime, Mik… >> Eros mi batte una manina consolante sulla spalla, << Non c’è niente per cui valga la pena piangere… >>
<< Tu sei un favoloso demonio, Eros… dolceamara invincibile belva… >>
Mi asciugo gli occhi gonfi. L’amorino sospira.
Il cielo è plumbeo come l’acciaio e il biancore della luna si confonde in quell’indefinibile argento fumoso…
Il mondo ha profili di ghiaccio. Il fuoco lambisce ogni solco della mia anima in un impeto insopprimibile di desiderio.
Elettra…
<< Elettra… >> alito il suo nome, puro come la Vergine, dolce come l‘ambrosia, soave come il canto delle sirene.
<< Cretura… il nostro amore, mai nato, è morto, prima che ve ne fosse scintilla. Il nostro amore non è mai esistito. E allora perché… Perché continui a pulsare? Nulla di te potrà mai esser mio! Nulla di me potrà mai esser tuo! Perciò…esci dalla mia testa! Non hai motivo di restare… Non c’è più spazio, qui dentro, per altro dolore… >>
Sto singhiozzando. Tutto è perduto.
Anche Eros mi guarda con compassione. Non c’è nient’altro da fare se non star fermi a guardare il tempo che passa inesorabile, immobili ad osservare l’eterno consumarsi del presente…in questo mondo che crolla pezzo dopo pezzo, sotto questo cielo plumbeo rigato dalla pioggia e dai fulmini.
Il vento sospira di stanchezza, un soffio mi sfiora la guancia, gentile…
Non è più il vento. Ed Eros è scomparso. Sento le mie ossa dolermi. Riacquisto lucidità.
<< Mik, io esco, vado a prenderti altre medicine in farmacia… Non preoccuparti, eh? Qualche minuto e sono a casa… >> dice Elettra.
Sento i suoi passi nell’ingresso e la porta che si richiude alle sue spalle.
Finalmente, apro gli occhi.
Per quanto tempo è durata la mia malattia? È stata una brutta febbre… percepisco il sudore sotto il pigiama…
Mi alzo. Passo di fronte allo specchio e osservo per qualche secondo la mia odiosa figura, e tutto lo sconforto mi riassale con crudele violenza. Piango, piango dentro. E il mio riflesso nello specchio sibila:
<< Cerchi forse quiete nella Terra Dei Tormenti? Della morte più atroce, infine, morirai: l’Amore >>
Mi allontano da quella rivoltante visione ed esco sul balcone. Sono al dodicesimo piano.
Sorrido: << Qui la voluttà e la morte si mirarono; e i loro due volti fecero un volto solo. Dunque… Sarà Eros il mio assassino? >>
Guardo in giù: la voragine dell’Ade si spalanca in un abisso insondabile e nero come pece. Da qui posso udire il canto di Persephone.
<< Thanatos mi aspetta >>
E alzo gli occhi al cielo, per ammirare un’ultima volta il carro luminescente del Sole.

***



La snella figura di una ragazza si staglia contro l’orizzonte rosso del tramonto. È vestita di nero, manto oscuro della morte. Al cimitero, città silente, la quiete regna imperturbabile… si percepisce il respiro della terra, il lieve sussurro del vento.
Elettra piange silenziosamente, trattiene i singhiozzi come per non svegliare qualcuno.
Accarezza il marmo bianco di una lapide.
Mormora: << Perché lo hai fatto, Mik? >> si accovaccia per sfiorare con le dita le lettere incise nella pietra.

Mikaela Safi
N 04/03/1992 M 26/02/2014



Edited by Sekixx92 - 18/11/2010, 19:50
 
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Sekixx92
CAT_IMG Posted on 18/11/2010, 19:34




Snow, evidentemente c'è stato un problema con la pubblicazione della storia...è uscito solo il pezzo iniziale ripetuto più volte!O.o Aggiusto io... ;)
 
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Snowhite92
CAT_IMG Posted on 20/11/2010, 13:37




Grazie infinite Seki! :cry: Il mio pc fa solo danni! x(
 
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Sekixx92
CAT_IMG Posted on 22/11/2010, 12:57




Figurati, per così poco! ;D
P.S. Sì, i PC sono stati tutti creati con questo scopo... :(head): :P
 
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5 replies since 1/7/2010, 17:07   215 views
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